Coloro che, con convinzione, scelgono di diventare vegetariani, non per sentirsi alla moda, ma perché, si sono informati e sono fermamente convinti che seguire una dieta vegetariana, possa apportare notevoli benefici alla propria salute, fisica e mentale.

Il vegetariano, sceglie in modo intelligente una forma di alimentazione non per pure questioni estetiche bensì per seguire una regola di buona vita e per nutrirsi in modo naturale. Indipendentemente dalle motivazioni etiche o animaliste, chi sceglie di diventare vegetariano lo fa coscientemente, anche perché la sua è una posizione a volte scomoda, non sempre compresa e spesso non condivisa, ma nonostante ciò è una scelta sempre più diffusa.

Essere vegetariani aiuta l’ambiente

I molteplici aspetti dell’alimentazione vegetariana, dei mercati equo-solidali, il commercio a km zero, le coltivazioni biologiche, i pericoli derivanti dal nutrirsi di cibi industriali e con la convinzione profonda che il vegetariano sa approfondire ed argomentare, devono far riflettere sul fatto che la scelta di diventare vegetariani può essere semplicemente dettata da una motivazione salutistica.

Il vegetarianesimo è uno stile di vita che si propone anche di aiutare l’ambiente, soprattutto in un’epoca in cui pochi vivono all’insegna del rispetto della natura. Essere vegetariani, vuol dire credere che l’allevamento intensivo contribuisca in grande misura alla distruzione del pianeta terra e sia anti ecologico.

Chiunque ha avuto modo di vedere come la manipolazione effettuata dall’uomo nell’ambiente, specialmente nel campo dell’allevamento abbia portato ad effetti catastrofici. Trasformare animali erbivori in carnivori o addirittura cannibali ha permesso lo sviluppo di morbi che si sono estesi alla popolazione umana.

Le diverse epidemie, che nel corso dei secoli hanno attaccato gli allevamenti, assumono nei tempi moderni una virulenza e una propagazione mai viste finora. L’utilizzo intensivo di antibiotici e farmaci per gli animali di allevamento ci espone, se consumatori di carne, al rischio di assumere una forte concentrazione di sostanze tossiche, le stesse che purtroppo si ritrovano nelle carni di molti pesci (vedi l’avvelenamento da metalli pesanti, come il mercurio) e nelle coltivazioni non biologiche.

Ci sono alcuni medici e dietologi, che consigliano vivamente la scelta di una dieta vegetariana, allo stesso tempo altri la scoraggiano. Indipendentemente dai problemi e dei disturbi personali che possono affliggere ciascuno di noi, nella scelta di diventare vegetariani esistono proprio contro come in tutte le diete che vengono intraprese.

Vegetariani animalisti rispetto per gli animali

Una delle ragioni più diffuse che spinge i vegetariani a fare una scelta di vita di questo tipo è il rispetto per gli animali, che vengono considerati come esseri viventi con gli stessi diritti dell’uomo, tra cui anche quello di vivere liberi e non essere sottoposti ad inutili sofferenze.

L’animale, differisce dall’uomo per molte caratteristiche, ma come lui è un essere sensiente, in grado cioè di comprendere quello che succede intorno a lui, di provare emozioni e di soffrire. Uccidere un animale per trasformarlo in cibo è sempre un atto brutale che genera sofferenza. A questo si aggiunge il fatto che gli allevatori mirano ad incrementare il loro profitto a scapito delle condizioni di vita del bestiame che, quasi sempre, versa in condizioni disastrose.

Conoscere i trattamenti riservati agli animali da allevamento spesso è già una ragione sufficiente per abbandonare una dieta che include carne e pesce, ma ci sono altrettante motivazioni tanto degne di nota che spingono tante donne e uomini a diventare vegetariani e a fare una scelta alimentare differente.

Allevamento intensivo

Per ottenere la massima rendita riducendo al minimo i costi, gli animali sono spesso costretti a vivere in spazi angusti, con poca possibilità di muoversi, vengono ipernutriti con alimenti non sempre adeguati alle loro caratteristiche metaboliche, così da far raggiungere loro un peso adatto alle richieste di mercato nel minor tempo possibile.

Animali sottoposti ad un allevamento intensivo che vivono in tali condizioni sono particolarmente soggette a infezioni ed epidemie, sono tenuti costantemente sotto cura antibiotica per evitare il contagio. Per velocizzare la crescita dei vitelli, gli allevatori utilizzano una sostanza sintetica nota con il nome rBGH (ormone ricombinante della crescita bovina) che consente di ottenere in pochi mesi un animale con le caratteristiche fisiche adatte alla macellazione.

L’utilizzo di questo ormone stato vietato dall’Unione Europea ma trova ancora largo utilizzo degli Stati Uniti. Oltre a stimolare lo sviluppo precoce dei muscoli dei bovini, agisce sulla produzione di latte da parte delle mucche, che arrivano a fornire una quantità giornaliera anche 10 volte superiore rispetto alla loro possibilità.

Le mucche sottoposte a questi ritmi produttivi accumulano una grande quantità di stress, dopo soli cinque anni, faticano a camminare e a muoversi. I vitellini da carne, invece, vengono separati dalla mamma subito dopo la nascita e chiusi in recinti molto piccoli dove inizia il loro percorso di crescita forzata.

Gli allevamenti di polli da batteria sono talmente sovraffollati da non permettere agli animali di muoversi liberamente. Gli spazi angusti in cui sono costretti a vivere, a stretto contatto con gli altri esemplari, generano episodi di lotta violenta. Per evitare ferimenti durante gli scontri, i pulcini appena nati vengono sottoposti ad una pratica cruenta di rimozione di parte del becco che lascia scoperte le terminazioni nervose.

Negli allevamenti finalizzati alla produzione intensiva di uova, i pulcini maschi vengono eliminati dalla nascita per la loro inutilità allo scopo, i polli destinati al macello sono sottoposti anch’essi a una morte cruenta per mezzo di un macchinario che taglia loro il collo da vivi e coscienti.

Anche i suini sono costretti a vivere in condizioni disumane, stipati uno sull’altro in gabbie troppo piccole in ambienti insalubri, dove vengono ingrassati nel minor tempo possibile per ottenere il massimo profitto dalla loro macellazione precoce e, spesso, il mancato ricambio d’aria nelle stalle provoca l’intossicazione dei maiali per mezzo delle loro stesse esalazioni.

Allevamenti ittici

Lo stesso discorso vale per i pesci che, dopo essere stati pescati con le reti, vengono lasciati agonizzare sul ponte dei pescherecci e muoiono per soffocamento; gli allevamenti ittici, oltre a provocare lo sfruttamento in massa dei pesci, maneggiano gli ecosistemi marini che sono altamente inquinanti.

Migliorare se stessi per migliorare il mondo

Diventare vegetariani e specialmente animalisti che rispettano gli animali, compie una scelta di vita ben precisa, che deriva non soltanto da motivazioni alimentari ma anche da una volontà di migliorare se stessi per migliorare il mondo e tornare a condurre un’esistenza più rispettosa della natura, degli animali attraverso l’attenzione verso aspetti etici eco-ambientalisti e salutisti.