La storia del Gin ha inizio in Olanda nel XVII secolo quando un farmacista e professore all’università di Leida di nome Sylvius Franciscus. Secondo la storia, il gin nacque casualmente, il farmacista nel tentativo di trovare un rimedio per i disturbi allo stomaco e ai reni arrivò a scoprire questo ottimo liquore.

Ingredienti del gin: alcol di grano e bacche di ginepro

Tra le varie soluzioni sperimentate, ecco comparire il Jenever, una miscela di alcol di grano e bacche di ginepro che, virtù terapeutiche a parte, sin dall’inizio conquistò una larga schiera di estimatori. Fu però in Inghilterra, dove giunse dopo il grande successo ricevuto in Olanda, che il Jenever, chiamato dagli inglesi Gin, si strutturò in maniera definitiva.

Alla tecnica di produzione olandese, che prevedeva l’utilizzo dell’olio delle bacche di ginepro in infusione con l’alcol, gli inglesi sostituirono un nuovo procedimento di infusione diretta delle bacche con coriandolo, scorza d’arancia e diverse altre erbe e spezie, ricavando in questo modo una bevanda più complessa e di intenso profumo.

Tipi di Gin

Esistono diversi tipi di Gin, i più conosciuti sono:

  • London Dry, lavorato con il metodo inglese che lo rende piuttosto secco.
  • Old Tom Gin, leggermente zuccherato.
  • Plymouth Gin, leggermente zuccherato, ma meno dell’Old Tom Gin.
  • Sloe Gin, lavorato con prugne selvatiche.

Gin più famosi: London Dry, Playmouth gin

Tra i Gin inglesi più famosi e migliori, troviamo London Dry, incolore, secco e profumato (ne esiste anche la variante premium, che indica una gradazione alcolica superiore). Molto famoso è anche il Playmouth gin nato nel 1793, diverso dal London Dry per il gusto rotondo e aromatico, caratterizzato da note molto distinte di coriandolo, scorza di limone e d’arancia.

Old Tom

Un altro gin inglese molto famoso dall’origine particolare, la cui caratteristica dolcezza si deve all’aggiunta di zucchero o di sciroppo di zucchero alla ricetta base è Old Tom. Pare che il gin Old Tom fosse il nome con cui erano conosciute, nel settecento, le insegne di legno a forma di gatto Nero montate sui muri esterni dei pub, da cui i passanti assetati, dopo aver introdotto un penny nella bocca del gatto, bevevano il Gin attraverso un tubicino che sporgeva dalle zampe dell’animale.

Il mercato del gin nel tempo

Nel corso del XVII secolo, il mercato del gin in Inghilterra crebbe a dismisura tanto da costringere il governo a tentare di arginarlo con leggi specifiche. Fu preso un provvedimento molto severo, nel 1736, chiamato Gin Act. Il consumo subì una iniziale flessione, ma presto fiorirono distillerie clandestine e crebbe l’importazione illegale dall’Olanda in particolare dalla città di Schiden e dalla Francia.

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Il Gin Act

Il Gin Act rimase in vigore per sei anni, ma nonostante ciò un quarto dei cittadini di Londra nascondeva in casa una distilleria clandestina o si arrangiava a vendere gin con ogni mezzo, spesso facendo leva sulle sue virtù medicamentose. Il mercato del gin si risollevò nella seconda metà del XIX secolo, l’età vittoriana.

In questo periodo il distillato, soprattutto nella sua variante London Dry diventò bevanda sociale per eccellenza. Tutti bevevano il gin, le donne, le alte gerarchie militari e tutte le categorie sociali.