La storia dei cocktail ha origine nel 1700, questo secolo da l’origine ufficiale di queste bevande. È molto importante conoscere la storia dei cocktail, perché permette di conoscere meglio le ricette, e grazie alla bravura e all’intelligenza dei barman consente di usare le ricette storiche in maniera originale oppure personalizzarle.
Originariamente venivano chiamate bevande miscelate e le sue origini avvennero dopo l’invenzione della macchina a vapore negli Stati Uniti. Si ebbero miglioramenti dei sistemi di distillazione, ci fu un’evoluzione dei sistemi di filtraggio a carboni e si ottennero spiriti di una maggiore purezza.
Il ghiaccio veniva prodotto a livello industriale e di migliore qualità, il grado alcolico dei prodotti veniva misurato con dei sistemi che davano valori esatti. In quei periodi negli Stati Uniti ci fu un enorme sviluppo industriale e di conseguenza dei trasporti relativi alle importazioni ed esportazioni.
Bevande alcoliche distillate
Le bevande alcoliche distillate di quel periodo erano il Whisky, il Brandy, il Cognac, il Rum, Il Gin, lo Sherry, e vini come il Porto, lo Champagne e altri vini meno conosciuti. Tramite queste bevande alcoliche distillate, si realizzavano varie bevande come il ”punch” realizzato con la miscelazione dei distillati con acqua, zucchero, sciroppi, spezie, tè, limoni e agrumi.
I primi punch risalgono al XVI secolo, presenti sulle navi dei marinai inglesi durante i loro viaggi. Mentre i primi cocktail nascono quando si inizia a miscelare distillati grezzi in un primo momento con l’acqua e poi con altri elementi, il ghiaccio sarà aggiunto successivamente. La prima volta che venne menzionata la parola cocktail fu nel 1806, quando un giornale di New York, pubblicò un articolo dopo un bittered sling e lo definì testualmente:” una bevanda stimolante, fatta di diverse sostanze alle quali viene aggiunto acqua, zucchero e un amaro”.
Prime ricette dei cocktail
All’inizio dell’Ottocento negli Stati Uniti d’America, erano in grande fermento tutte le attività, c’erano pionieri per ogni cosa, anche per i cocktail, grazie a questi pionieri, si cominciarono a diffondere locali dove molto successo riscuotevano le bevande miscelate, è così che nacquero le prime ricette dei cocktail.
Uno dei pionieri che ha dato un apporto fondamentale alla nascita delle prime ricette dei cocktail, fu Jerry Thomas, il quale scrisse un libro da dove si possono trovare le basi di molti cocktail e abbinamenti moderni, si dedicò molto alla ricerca, alla sperimentazione e all’elaborazione di uno stile personale.
Prime importazioni del Vermouth
Le prime importazioni del Vermouth dall’Europa negli Stati Uniti risalgono al 1844. Il Vermouth diventa uno dei più essenziali ingredienti dei cocktail di quell’epoca, si tratta di un vino bianco giovane, aromatizzato con differenti erbe e spezie. Il primo Vermouth è stato il piemontese Carpano nel 1786, Benedetto Carpano fu il primo a definire lo standard produttivo del Vermouth Rosso dolce italiano. Mentre il primo Vermouth bianco italiano, invece, è il Gancia nel 1913. Si ebbero così le prime miscelazioni del Vermouth con le bevande alcoliche distillate.
Il chinino
Un’altra sostanza che è entrata di prepotenza nel mondo del bere miscelato e della storia dei cocktail è il chinino, un principio attivo dell’albero di china, isolato da parte di due chimici francesi. La china, era già conosciuta è usata per curare la malaria e come ricostituente, ora assume anche una forma piacevole e gustosa. In Piemonte si creano ditte che propongono i loro vini o liquori aromatizzati con la china, tra cui il Barolo chinato e l’amaro digestivo Fernet.
Nascono così i primi liquori amari bitter, a base di chinino che in un secondo momento vengono utilizzati nelle preparazioni dei cocktail. I bitter sono liquori a base di radici amare da utilizzare a gocce nei cocktail.
Soda Water
Il 1783 ad opera della Schweppes, un’azienda già famosa per l’acqua di seltz, viene commercializzata la soda water che diventa un altro fattore importante per la miscelazione dei cocktail. Dal 1860 al 1914 che precede l’avvento del proibizionismo, ci fu un periodo molto fiorente per l’economia e il benessere sociale, ma anche per la cucina e i cocktail.
Fu il periodo in cui i barman mostravano la loro abilità, partendo da semplici combinazioni di 3-4 ingredienti ottenevano molte creazioni realizzate con differenti liquori, vini e sciroppi. Fu allora che iniziarono a conoscersi i cocktail moderni, più attenti alle proporzioni e al bilanciamento degli ingredienti.