Ampio, vario e articolato, è il panorama dei vini bianchi italiani altrettanto quanto i vini rossi. In Italia si trovano bianchi freschi, semplici e bevibili, da consumarsi entro l’anno dalla data di imbottigliamento, essenziali, poco ridondanti, dal gusto netto e preciso.

I vini bianchi sono diffusi soprattutto nell’Italia del Nord, per ragioni climatiche, difatti il freddo è più intenso che al sud, i grappoli dell’uva fanno più fatica a concentrarsi di zuccheri e la conseguente acidità sostiene la forma del vino.

I grandi vini bianchi italiani

 I grandi vini bianchi italiani, quelli strutturati e capaci di un positivo invecchiamento, di orientamento più internazionale, ottenuti con i classici Chardonnay, Sauvignon, Pinot bianco, elevati in tutto o in parte in legno, strutturati, alcolici e morbidi, ma anche tanti altri tipi ottenuti da colture autoctone.

 Denominazioni di vini bianchi italiani che non hanno bisogno di presentazioni, quali quelli del Soave, del Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Metallica, della Vernaccia di San Gimignano, Fiano di Avellino e del Greco di Tufo.

Tutti vini bianchi che, se ben gestiti in vigna e in cantina, possono raggiungere invecchiamenti veramente notevoli. Questa tipologia di vini bianchi hanno cambiato le regole, ormai superate, che tradizionalmente abbinavano i bianchi ai piatti a base di pesce, minestre, primi leggeri o antipasti. Ben strutturati, infatti possono benissimo sostituire anche i vini rossi italiani blasonati in abbinamento a secondi piatti a base di carne e ricchi primi piatti.

Vini bianchi italiani per aperitivi temperatura di servizio

I vini bianchi più brevi e agili si prestano benissimo al momento dell’aperitivo, quando si tende a proporre preparazioni più leggere. Per quanto riguarda la temperatura di servizio: 8-10°C per i vini bianchi semplici, secchi e giovani; 10-12°C per i vini bianchi maturi, molto strutturati.

Denominazione Trentino DOC

Sotto la denominazione Trentino DOC, sono compresi sia bianchi che rossi prodotti nella provincia di Trento. Riguardo i vini bianchi ricordiamo: Chardonnay, Sauvignon, Riesling, Muller Thurgau, Pinot bianco, Pinot grigio. Per i vini freschi pronti da bere occorre scegliere tra quelli a base di Nosiola. Vanno serviti ad una temperatura di servizio 10-12°C

Abbinamento vino cibo

  • Trentino chardonnay è un vino che si presta in abbinamento con cibo tipo: antipasti di mare, primi al sugo di pesce, frittate, salumi, secondi di pesce d’acqua dolce e di mare.  
  • Sauvignon si presta ad abbinamenti di minestre, crostacei, formaggi dolci; 
  • Riesling può essere abbinato ad antipasti misti, va servito come aperitivo, con minestre, piatti di pesce elaborati;
  • Muller Thurgau va servito come aperitivo, si abbina con pietanze di mare, molluschi e crostacei;
  • Pinot Bianco va servito con antipasti leggeri, con pesce d’acqua dolce e di mare;
  • Pinot grigio può essere abbinato a primi con sughi impegnativi, piatti a base di uova, e piatti a base di pesce.

Invecchiamento vini bianchi

La quantità maggiore dei vini bianchi in Italia è prodotta per essere consumata nel corso dell’anno o al massimo due da quando sono stati prodotti. Sono pronti da bere subito dopo che sono stati messi in vendita. Vi sono però alcuni vini bianchi più strutturati, come il Greco di Tufo o i bianchi affinati in barrique, che possono rimanere conservati in cantina per qualche anno.

I vini bianchi vanno conservati dopo aver controllato con quale vitigno sono stati prodotti; per esempio, il Sauvignon Blanc e il Viognier non sviluppano o migliorano i loro aromi con l’invecchiamento; mentre il Semillon e l’Inzolia, invece con il tempo acquisiscono aromi e sapori particolari. Alcuni tipi di vini bianchi vengono affinati in botti di legno e possono invecchiare qualche anno.

La produzione vinicola italiana è in continuo mutamento. Fino a poco tempo fa il vino bianco era per antonomasia il vino da pesce e estivo. Il motivo è dato dal corpo più sottile rispetto a quello dei vini rossi, e da una alcolicità più contenuta.

Attualmente invece si trovano diverse etichette di vini bianchi italiani corposi, in seguito al lavoro fatto il vigneto e in cantina per mutare il volto al vino. Gli agricoltori, hanno ridotto le rese del vigneto con mirate potature, tanto che ogni vite porti a maturazione pochi chili di uva.

Bassa produttività vuol dire disporre di uve ricche di zuccheri e di estratti. Solo così si potranno ottenere vini bianchi di elevato livello qualitativo e pregiati, ricchi e corposi. Se poi l’affinamento prevede un passaggio in barrique, questo fornirà al vino maggiore struttura, di corposità più accentuata e di buona alcolicità, tanto che in alcune zone geografiche i vini bianchi possono raggiungere 13 e più gradi alcolici.

Vini bianchi sardi

I vini bianchi sardi, hanno dovuto assottigliarsi perdendo di tipicità per entrare nel mercato, così con una veste di freschezza il Vermentino di Sardegna o altri vini anche da tavola, hanno saputo conquistare il mercato e messi sempre più spesso nel cestello del ghiaccio, nelle cene marinare delle serate estive, diventando così simboli di vacanze.

Vermentino di Gallura D O C G Weisswein xxl

Oggi, con uno stile diverso, i produttori hanno potenziato i propri vini dando loro maggiore dignità, si pensi ad alcune produzioni di Vermentino di Gallura, in una decina di anni è diventato, da vino molto considerato, un piccolo capolavoro enologico, tanto da sottolineare come i bianchi siano molto attivi e intraprendenti.

Vini bianchi siciliani

Anche in Sicilia vi è stata una valorizzazione di alcune uve, dove inzolia, catarratto e grillo, vitigni da uvaggio per la produzione di Marsala o altro, vinificato in purezza, hanno dato vita ad altrettanti vini bianchi siciliani molto convincenti e apprezzati.